"Queste storie non consentono consolazione, né pretendono di insegnare. Richiedono complicità." Una donna che ha avuto molti uomini senza amarne nessuno. Un adolescente che comunica solo su internet. Una ragazza anoressica a cui la madre non presta ascolto. Una donna che perde la figlia per malattia e il marito per disperazione. Quattro storie vere per sondare la profondità di uno dei più grandi paradossi del presente: la solitudine. Perché sì, anche quando siamo circondati di persone, anche in un mondo che ci vuole in costante connessione, da qualche parte, sottopelle, sentiamo tutti un vuoto sordo che cresce, un senso di isolamento che non sembra possibile eliminare. E se è vero che oggi godiamo di un'incredibile abbondanza di strumenti per comunicare, manchiamo dell'essenziale per dire e sentire. Attraverso le storie rese anonime dei suoi pazienti, Paolo Crepet esplora i relitti della nostra affettività desertificata e ci ricorda che, per sconfiggere la solitudine, bisogna abbattere una volta per tutte i muri di silenzio che ci dividono.