solchi, opera d'esordio di Jacopo Mecca, è un poemetto sul riepilogo dell'identità invisibile attraverso i fantasmi di un'esperienza sempre franta e discontinua: la ricerca di una realtà impossibile da ricondurre a un comune denominatore, che procede per risposte logico-razionali.Un'opera essenziale, minimalista ma non minimale, che tende alla sintesi di qualcosa che non si vede, se non attraverso un esercizio materiale: scavare nella terra, stare nella geometria del mondo, darsi una direzione, tracciare un solco proprio e identitario.