Il fenomeno dei bambini soldato continua a dilagare e a mietere vittime innocenti. Africa, America Latina e Asia con la loro povertà endemica, elevata militarizzazione, assenza di democrazia costituiscono il fulcro di un problema di cui in queste pagine si scandagliano cause, conseguenze, soluzioni normative e civili. L'urgenza è quella di strappare dalle braccia dei bimbi le armi dando loro penne e quaderni affinché possano riscrivere un futuro non violento sradicando la cultura della morte. Altra urgenza è che la divulgazione della conoscenza del fenomeno stesso si sostituisca alla dilagante indifferenza attraverso la diffusione di valori civici e umani improntati alla cooperazione, al dialogo, alla non violenza. Per estirpare xenofobia, razzismo, venalità e sete di potere dalla forma mentis di quelle che saranno le future generazioni di adulti. L'obiettivo di questo lavoro è, dunque, quello di mettere in luce le problematiche essenziali in riferimento a tale fenomeno. Povertà, fame, guerre interne, sono alla base del reclutamento dei bambini negli eserciti governativi e non. La fragilità delle comunità, che si trovano spesso vittima dei giochi di potere, crea le basi per rendere insicura la vita dei bambini che da un momento all'altro potrebbero essere strappati alle loro famiglie. All'interno del lavoro si fa chiarezza anche su quanto è stato fatto per proteggere i più deboli, ma anche su quanto ancora deve essere fatto per far sì che tutti i bambini del mondo vengano salvati da un destino crudele e abbiano invece la possibilità di vivere, nel miglior modo possibile, la loro infanzia, momento decisivo nella strada che conduce a diventare uomini consapevoli.