Ad Aristotele che riteneva che «lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero», Oscar Wilde rispondeva che «il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare». Se attorno al lavoro e alla sua etica si è organizzata la modernità, ritenendo il resto questione puramente marginale, la postmodernità ha cancellato invece i confini fra lavoro e non lavoro. Per alcuni il tempo libero è quello da dedicare al riposo e alle relazioni amicali e parentali, per altri si deve dare 'senso' a questo tempo liberato e quindi progettarlo, programmarlo, organizzarlo. Con il rischio di cadere nuovamente in un tempo 'impegnato', seppure differente e spesso condiviso con altri. Il volume di Lo Verde indaga questa dimensione importante della socialità in tutta la sua complessità e riflette sulla percezione di quel leisure – ozio, assenza di impegno, tempo libero – che indica sia un ambito temporale che l'insieme di luoghi, relazioni, stati d'animo ed emozioni che riempiono quelle ore. La sociologia indica gli strumenti per comprendere le ragioni economiche che fanno del leisure un vero e proprio business, ma anche momento ricreativo in cui gli individui esprimono i loro desideri e le aspirazioni, e le ragioni politiche che cercano di sviluppare attraverso il tipo di offerta del leisure la partecipazione alla 'cosa pubblica' e il controllo sociale.
