In un'Europa già trasformata dalle rivoluzioni del 1848, tra le braci ardenti dei movimenti liberali e riformistici che chiedono a gran voce radicali cambiamenti, la giovane imperatrice d'Austria, Elisabetta di Wittelsbach, soffia come un vento impavido e contrario sulla monotonia fossilizzata di una monarchia oramai avviata al tramonto. Bella da togliere il fiato, ricca di malinconie e contraddizioni, figlia del duca di Baviera, sposa Francesco Giuseppe d'Asburgo Lorena, imperatore d'Austria, sbaragliando la sorella maggiore. Conosciuta con il nomignolo di Sissi, Elisabetta anticipa i tempi incarnando la figura di una influencer ottocentesca dedita al mito della bellezza e alle spumeggianti inquietudini dell'animo. Poetessa prolifica, amante dell'arte e della filosofia, instancabile girovaga e capace di profonde passioni così come raggelanti indifferenze, modella se stessa - e il suo corpo - in virtù di una bellezza perfetta che però cela agli sguardi altrui. È l'imperatrice che non vorrebbe essere sovrana e rifugge gli oneri derivati dalla corona che le cinge il capo.