In un momento particolare della sua vita professionale, Silvia Gmür ha sentito il bisogno di diventare committente a se stessa: doveva mettere alla prova, nella forma più radicale possibile, alcune idee, alcune teorie sull'architettura che stava man mano maturando. Era anche un modo per dare soluzioni concrete ad un confronto sempre intenso e reciprocamente libero con Livio Vacchini con il quale aveva già firmato vari e significativi progetti. Per Silvia progettare significa pensare un insieme logico coerente con il costruire. Non si tratta di farsi venire una qualche idea o trovare una qualche forma o suggestione, progettare significa trovare una coerenza tra abitare, pensare, costruire. Nella casa ai Pozzi, Silvia Gmür si muove in questo territorio senza che per questo si possano evocare definizioni stilistiche incongrue del tipo minimalismo, concettualismo o altre.