Viaggi infernali e laboriosi temprano, anche nei momenti di estrema fragilità, quando tutto sembra sconcertante e perdersi in oceani privi di senso. Pur divorati dall'ansia di sapere, di guardare in faccia i segni del destino, reprimere accettando e sopportando con senso critico istinti illusoriamente fuori controllo, nostalgie e angosce, è il vero compito di ognuno, l'abbraccio di tutto con tutto, rimembrando lo spicco ormai passato di ogni depressione. Nulla è affidato al caso, altrimenti, nulla sarebbe, e tutto sarebbe un assoluto dolore, non potendo escludere di dover soffrire sempre di più e all'infinito. Ma in realtà, in carne ed ossa, tutti noi siamo la gioia del destino, lo Specchio di eterni colori che brillano in sequenza. Il futuro lampeggiare di quest'immenso desidera già da sempre oltrepassare il prevalere del proprio tormento, dell'assenza di attimi sogguardati nell'ombra. Nel frattempo, volere l'attesa di un destino è la maggior coerenza a cui ciascuno può e deve aspirare, affinché ogni esperienza di solitudine esca dal proprio antro segreto per affacciarsi nel bagliore di ogni dove. Con un'ampia autobiografia.