"Siena nel periodo compreso dalle origini fino all'inizio dell'età comunale, cioè la fase della storia cittadina certamente meno documentata e ancora oggi avvolta nella nebbia. In parte squarciata dalle acquisizioni archeologiche degli ultimi venti anni, soprattutto nella cosiddetta 'Acropoli di Siena', tra il duomo e il Santa Maria della Scala, che sicuramente hanno gettato nuova luce sull'età etrusco-romana. Per carità, rimangono ancora del tutto oscure le vicende politico-istituzionali e socio-economiche di quei secoli, così come restano incerte quelle concernenti lo sviluppo urbanistico e l'estensione della colonia romana. Ma è innegabile che qualche passo avanti significativo sia stato compiuto, se si pensa, senza retrocedere troppo nel tempo, agli anni settanta del secolo scorso. A inaugurarli furono le autorevolissime parole di Ranuccio Bianchi Bandinelli, il quale alla voce Siena dell'Enciclopedia dell'Arte Antica, edita nel 1970, affermò che le poche tombe rinvenute in città non consentivano di individuarvi un vero e proprio centro etrusco, e anche quello romano doveva essere assai modesto e marginale. Qualche tempo dopo, nel corso di un convegno tenutosi a San Gimignano nel 1972, lui stesso si augurò che i suoi concittadini non leggessero mai quelle considerazioni. In effetti alla fine del decennio, nel 1979, la mostra 'Siena: le origini. Testimonianze e miti archeologici', allestita a Palazzo Pubblico, e soprattutto il suo prezioso catalogo, curato dal prof. Mauro Cristofani, ancora oggi una pietra miliare per chiunque si avvicini all'argomento, misero in chiaro che forse quelle conclusioni erano state un po' affrettate. Da allora nuove scoperte, approcci e interpretazioni alternative si sono accavallati, e proprio per tale ragione il primo capitolo è stato massicciamente integrato rispetto alla conferenza tenuta presso la Pubblica Assistenza alla fine dell'autunno del 2012..." Presentazione di Vareno Cucini.