1981, Roma. Marco ha poco più di vent'anni e ha appena vinto il concorso per lavorare?al Comune. Trascorre le sue giornate al Giardino degli Aranci, dove fa il giardiniere,?e le sue serate là dove in quegli anni tutto sembra accadere: alla Basilica di Massenzio; al Festival dei Poeti di Castel Porziano; al PalaEur, per il concerto dei Talking Heads; al Palazzo delle Esposizioni, dove Keith Haring realizza il suo graffito. Nel frattempo si innamora di Stefania e della sua città, mentre gira per le strade in sella a una vecchia vespa. Nell'immaginario condiviso la Roma degli anni '70 è una città in guerra e blindata. Questo fino all'arrivo di due sindaci illuminati, Argan e Petroselli, e del loro assessore alla cultura Renato Nicolini. Hanno un'idea, vogliono che i cittadini si riapproprino degli spazi e tornino a costruire con entusiasmo e in prima persona il tessuto sociale. Marco Petrella, illustratore di lungo corso e spettatore di quegli anni, racconta di sé e della sua città regalandoci un memoir collettivo in forma di graphic novel per proiettarci nel futuro e per immaginare un modo di vivere i luoghi e la cultura che sia fertile, consapevole, comunitario.