Il libro propone una riflessione sull'architettura temporanea in fase emergenziale in una logica non più episodica, ma paradigmatica di una condizione del progetto contemporaneo stretto fra crisi ambientale e sviluppo urbano sostenibile. Attraverso una recente esperienza di ricerca applicata a seguito dei noti eventi sismici che colpirono l'Italia centrale nel 2016, le riflessioni contenute nel testo intendono fornire una traccia, una sezione guida, intorno al controverso rapporto tra temporaneo e permanente non solo per dirimere alcune errate interpretazioni emerse sulla stampa (a seguito di alcuni recenti fatti di cronaca), ma anche per suggerire un ventaglio di idee e soluzioni con l'ambizione di valorizzare le strutture temporanee in una logica di rilancio economico dei territori colpiti dal sisma e di rigenerazione urbana dei piccoli centri devastati dall'azione del terremoto. Il rapporto tra temporaneo e permanente si presta quindi non solo come punto di osservazione qualificato per analizzare il "presente" ma, al contempo, consente di comprendere dinamiche in corso per immaginare strategie intelligenti per il ripopolamento delle cosiddette aree interne; un tema che non riesce a diventare centrale nell'agenda politica del nostro paese. La realizzazione di strutture temporanee in emergenza consente da una parte di rispondere immediatamente ad un problema urgente e, dall'altra, di partecipare a un processo di ri-abitazione di luoghi che viceversa sarebbero destinati all'abbandono e a un futuro di marginalità. L'auspicio è che il mondo politico-istituzionale consideri finalmente gli interventi temporanei non solo come risposte funzionali a un programma di gestione dell'emergenza, ma anche come risorse specifiche in grado di migliorare il paesaggio dal punto di vista sociale, economico e ambientale.