Roma, primo Ottocento. Settimia Maffei Marini studia le discipline del disegno e si specializza in quello che oggi è noto come "micromosaico". Affronta pregiudizi e diffidenze, perché l'arte del mosaico è un campo tipicamente maschile, ma segue la sua inclinazione, credendo nella parità che viene dall'ingegno, e ottiene il massimo dei riconoscimenti con la nomina a socia d'onore dell'Accademia di San Luca. Tocca l'apice della carriera, cimentandosi in opere di grande impegno, tra cui la celebre traduzione dell'Ultima cena di Leonardo da Vinci, di cui oggi sembra essersi persa traccia. Sarà il suo canto del cigno.