Durante il soggiorno napoletano di Caravaggio, a pochi anni dalla sua fine, prima del tragico ultimo viaggio verso Roma o un altro misterioso approdo, il pittore Merisi si fa uomo e condivide la sua sofferenza con quella di altri uomini e donne, ripagando così il suo debito verso una superiore giustizia per una vita violentemente troncata. Dal sangue di Ranuccio, colpito a morte nel membro virile, nasce, come da una mitica cosmogonia, il mondo affollato dei quadri napoletani. Le Sette Opere di Misericordia, emblematico dell'affollato universo della città partenopea. La Crocifissione di Sant'Andrea, in cui lo strazio del corpo sembra generare l'indifferenza dell'anima. Sino all'enigmatico Martirio di Sant'Orsola, in cui anche l'osservatore fatica, come la giovane vergine, a scoprire tra le trine e i velluti del ricco corpetto nell'acuta punta di freccia la fonte del dolore che giunge improvviso e inaspettato. Intorno una multitudine vociante di osti, servitori, cavalieri, viceré, aristocratici corrotti e demoniache presenze.