Serve ancora l'urbanistica? La tesi di questo libro è che non serve più l'urbanistica dei vincoli e dei divieti, ma serve una nuova urbanistica capace di dare alla gente quel che la gente vuole: la funzionalità dei sistemi territoriali e la "grande bellezza" dei luoghi dell'abitare. E che questo obiettivo non è raggiungibile solo confidando nella capacità di un bravo progettista o dell'archistar del momento. Il progetto urbanistico è l'esito di un processo articolato e complesso, che coinvolge diversi saperi, ma anche diversi attori. E nemmeno basta, se poi non si è capaci di affidarne la realizzazione a programmi d'azione virtuosi ed efficaci. L'urbanistica, dopo aver esplorato direzioni di ricerca che l'hanno allontanata dalla sua mission originaria, deve ritrovare oggi il centro del suo statuto disciplinare nel progetto dello spazio insediativo. Consapevole dell'inefficacia dei suoi strumenti tradizionali, ma anche cosciente del fatto che non ha giovato alla qualità delle nostre città la "delega in bianco" data alla capacità progettuale degli architetti.