A distanza di quattro anni dal primo volume di saggi (Spogliando modelli e alzando lumi) e a due dal secondo (Entro l'aria bruna d'una camera rinchiusa), Gianni Papi pubblica una terza raccolta di contributi su Caravaggio e l'ambiente caravaggesco. Come nelle due raccolte precedenti, una parte dei saggi, sette in questo caso, sono già usciti in precedenti occasioni che non hanno avuto ampia diffusione, mentre tredici sono inediti. La fase caravaggesca di Giovanni Baglione, quella iniziale di Filippo Vitale, l'esperienza romana di Giovanni Martinelli, sono fra i temi dei saggi che vengono qui ripubblicati, mentre le schede di due dipinti di Cecco del Caravaggio e di Spadarino vengono qui riproposte con nuovo rilievo. I tredici saggi inediti spaziano fra vari argomenti: dalla recensione alla mostra Dentro Caravaggio svoltasi a Milano l'anno scorso, a quello cronologicamente più avanzato, cioè la messa a fuoco di un artista poco conosciuto, ma di grande qualità, come Johannes van Bronchorst. Fra questi estremi cronologici Gianni Papi presenta una sorprendente aggiunta al catalogo di Bartolomeo Cavarozzi, riflette sul percorso di Nicolas Régnier, riconsegna a Adam de Coster una serie di opere che in passato, a cominciare da Benedict Nicolson, erano state assegnate a Gherard Seghers. E poi la scoperta di una pala d'altare di Angelo Caroselli nel Montefeltro e la riconferma a Giovan Francesco Guerrierí di una notevole tela dei suoi anni più fertili; e ancora aggiunte a Marcantonio Bassetti, a Orazio Borgianní, a Matthias Stom, a Juan Bautista Maino, a Andrea Commodi, al Maestro dei giocatori, e a Bartolomeo Manfredi.