Sulla soglia della vita professionale e dell'esistenza, un luminare della psichiatria ricompone i frammenti della memoria fra lacune, passioni, desideri e rimossi che affiorano, tenerezze e piccole meschinità, affanni e cure. La prosa di Roberto Tatarelli, geometrica ed elegante come la traiettoria di un colpo in top spin sui campi da tennis del Foro Italico, compone un affresco minimo della Roma borghese dagli anni '50 e '60 a oggi e, insieme, un piccolo trattato di nostalgia e inadeguatezza attorno al tipico uomo del secolo breve. Dalla dolorosa interdizione di Giorgio Bassani alle perizie di femminicidio, dalle guerriglie accademiche alla delicata dimensione privata della famiglia e delle amicizie, il protagonista di questo libro è uno "Stoner del quartiere Parioli", che vive sul filo sottile che separa la parola dal silenzio, la memoria dall'oblio, il senso dal nulla.