Questo racconto, denso di memoria, di nomi, di dettagli anche organizzativi descritti con diligente minuzia, è anche uno squarcio sulla storia comunale di Bologna e in particolare del suo assetto urbano per la responsabilità avuta dall'autore in una tornata amministrativa: il "modello bolognese" che in alcuni periodi venne portato ad esempio per la salvaguardia dei centri storici delle città. Così come nell'immediato dopoguerra era stata oggetto di ammirazione la figura del sindaco Dozza, vecchio comunista, per il profondo legame con il suo popolo, un legame che anche in questo libro viene provato. La vicenda politica vissuta da un giovane lavoratore sul finire dei '60 del secolo scorso che si iscriverà al PCI e ne diverrà dirigente negli anni '80 e giunge sino alla fine del mandato di segretario, maturata quando già si preparava la fine del PCI.