"Aprire un locale come il Fuori Orario all'inizio degli anni '90 è stato come formare una rock 'n'roll band. Si studia lo stile da avere, si cerca un vagone di ferrovia per costruirci intorno una immaginaria stazione. Si mette questo locale a tiro della ferrovia vera. Si sceglie chi suona il basso e chi la batteria. Chi sta al banco, chi alle luci, chi fa la programmazione". Scrive Vinicio Capossela nella prefazione a un libro che è come il backstage di un grande, unico, ininterrotto concerto. Quello di tutti i musicisti, famosi e non, che hanno calcato il palco del Fuori Orario. Oggi è uno dei locali più conosciuti di tutto il Nord Italia. Trentaquattromila iscritti, solo quest'anno. Il cartello ferroviario di una finta-vera stazione e la vecchia carrozza di treno al suo interno ne sono l'emblema: simbolo di un luogo di sosta, accogliente per il corpo e per lo spirito, capace di riscaldare d'inverno e rinfrescare d'estate. Al Fuori Orario sono passati i più intelligenti protagonisti del nostro tempo: da Marco Travaglio a don Gallo, Carlo Lucarelli e tanti altri scrittori, giornalisti, filosofi, artisti. Vent'anni fuori orario ripercorre i fatti e i personaggi che sono saliti sul treno del Fuori Orario e hanno fatto un pezzo di strada insieme a tutti i soci.