Se è maschio si chiama Gino è la storia, fresca, a tratti irriverente, della famiglia Linetti, una famiglia numerosa e colorata, composta da mamma, babbo e tre fratelli. Lisa è la maggiore: trentadue anni, sposata con Luca, il fidanzatino del liceo. Una brillante carriera da avvocato penalista. Ossessionata dalla perfezione e dal controllo. Mirko è il fratello di mezzo: ventinove anni, un buon lavoro come progettista nel campo dei videogiochi. Sordo. Il che è un bel guaio se nasci in una famiglia rumorosa. Infine c'è Greta, la sorella minore: ventuno anni, idee confuse e tanta voglia di vivere. Dopo il diploma, zaino in spalla, decide di partire per il Cammino di Santiago. Un pomeriggio, i tre fratelli oltre all'amico di infanzia di Mirko, Andrea, suonano il campanello di casa Linetti. Tutti sperduti, tutti senza una casa. Greta ha concluso il suo viaggio, ed è tornata con le idee ancora più confuse e con i capelli rasati. L'appartamento dove vivevano in affitto Mirko e Andrea ha preso fuoco e non hanno più un posto dove stare. Lisa invece, la sorella perfetta, è rimasta incinta. C'è solo un problema: Luca è sterile. Così ha inizio la convivenza: una convivenza forzata, a volte difficile, a volte sorprendente. E casa Linetti diventa un po' la casa di tutti e la casa di nessuno, proprio come quel bambino che aspetta di affacciarsi al mondo: il bambino di tutti e di nessuno, la forza di cambiare, il coraggio di accettarsi e il simbolo della vita che trionfa, nonostante tutto.