Domandiamoci se di virtuale ci si ammala. Un riequilibrio per la mente, un riequilibrio dell'ambiente, ci disintossicano. Non siamo artificio, ma creature capaci di condividere il pianeta, per un futuro di pace. La scultura è in noi fin dal principio. Nel grembo di nostra madre prendiamo forma e veniamo alla luce. La scultura viene dal cuore. Esprime quanto viviamo. Nasce nel disegno. Nella natura scopre la sua scala. È storia e futuro. Regala tempo. Libera talenti soggiogati dal consumo virtuale. Genera empatia contagiosa. Vive nello spazio per potere della forma. Trova nel blocco ed erige nel vuoto. Gioca a chi ce l'ha nella luce. Cresce per ricerca e perseveranza. Trova valore dove nulla è in vista. Afferma nel corpo lo spazio dell'anima. Fragile, forte, non mente e non è una qualsiasi. Afferma, pesa, si muove, include, provoca, intercetta, segna. Felice chi se ne innamora. Coraggioso chi la esercita. Fortunato chi la insegna. Maestro chi la rinnova.