La mano, la mia mano, vuole scrivere. Vuole afferrare il mondo attraverso la scrittura, i suoi piccoli disegni neri, le sue forme disposte in modo da avere un senso. Mi ci affido. Un giorno sarò una scrittrice. Anche se non so quale strada prendere, quale linea seguire, quali segni tracciare. È così che comincia.Dove inizia la scrittura? Nel corpo o nella testa? Nella mano contratta sulla penna del bambino seduto al suo tavolo o nella memoria dell'adulto? Forse bisogna guardare altrove. Ritrovare le tracce. Divertirsi coi graffiti nelle strade. Osservare i rituali degli scrittori, quelli di ieri (Proust, Walser, Benjamin) come quelli di oggi. Ripercorrere la Mesopotamia, la Grecia, i miti egizi. A partire da ricordi personali, viaggi e confidenze di artisti, Sally Bonn compone, a sua volta, la traccia più sensibile: il suo libro.