Nel 1922 si tenne a Genova una conferenza internazionale con lo scopo di esaminare i mezzi più adatti alla ricostruzione economica all'indomani delle devastazioni prodotte dalla Prima guerra mondiale. Era la prima volta che tutte le nazioni, non solo quelle vincitrici ma anche le vinte e l'Unione Sovietica, si ritrovavano per discutere dei destini dell'economia europea. Il grande economista John Maynard Keynes vi partecipò come corrispondente del «Manchester Guardian». I suoi commenti furono pubblicati anche su altri giornali europei, che lui stesso individuò. Per l'Italia la sua scelta cadde sul «Corriere della Sera», l'unico quotidiano che avesse un prestigio internazionale. La chiarezza di pensiero e le qualità della prosa fa vano di Keynes un grande giornalista, straordinariamente bravo ed efficace. Lo testimoniano anche questi articoli, qui riproposti come apparvero nel «Corriere», dai quali emergono con chiarezza le sue idee intorno ai principali problemi economici del dopoguerra. Degno di nota il giudizio sull'Unione Sovietica, dove, scriveva, si stava assistendo a uno «straordinario esperimento di socialismo in via di sviluppo», un giudizio che suscitò una polemica con Luigi Einaudi, il qual replicò alle sue tesi in articoli usciti nel «Corriere», anch'essi riprodotti in questo volume, assieme a un altro articolo pubblicato tre anni più tardi. Prefazione di Mario Monti.