Le mura di quella torre d'avorio che separava la scienza dal resto della società umana sono crollate. Tra scienza e società, i rapporti sono diventati semplicemente necessari. Necessari per gli scienziati. Una parte crescente delle decisioni rilevanti per lo sviluppo della scienza viene ormai presa in compartecipazione tra le comunità scientifiche e un'intera costellazione di gruppi di non esperti. Necessari per la società. Nel medesimo tempo, la scienza entra sempre più nella vita quotidiana dei cittadini. È parte sempre più rilevante e ineludibile non solo della cultura dell'uomo, ma anche dell'economia, della politica, dell'etica. Scienza e democrazia sono due dimensioni che in parte si sovrappongono. Dalla qualità della loro intersezione dipende la qualità della società umana. Se la scienza diventa fonte di nuove diseguaglianze, allora l'intersezione con la democrazia diminuisce e la qualità della società umana si affievolisce. Se la scienza conferma l'ideale baconiano e contribuisce al benessere dell'intera umanità, allora l'intersezione con la democrazia si estende e si estende anche la qualità della vita sociale dell'uomo.