Nella Sicilia del Seicento, per salvaguardare le immense ricchezze delle famiglie nobiliari e mantenere integro il patrimonio da destinare al primogenito, spesso le figlie femmine venivano costrette a prendere i voti senza avere una effettiva vocazione. Anna (Donna Anna Valdina), entrata in convento insieme alle sue sorelle a soli sette anni, nonostante la rigida educazione, non si rassegnò alla vita claustrale e claustrofobica che le era stata imposta. Caparbia e coraggiosa, mai disposta a rinunciare definitivamente alla propria libertà, questa donna osò sfidare le regole del suo tempo e, soltanto dopo cinquant'anni trascorsi da reclusa nel Monastero delle Stimmate, riuscì a ricorrere ad un tribunale per riconquistare ciò che le era stato ingiustamente tolto. "Schiava e sorella" è un romanzo, ma narra la storia vera - frutto di ricerche d'archivio - di questa eroina ante litteram, facendo luce su una parte di storia ancora non indagata a fondo. Alla storia di Anna risalgono le origini della Famiglia Papè di Valdina.