In gran parte delle società industrializzate si sono diffusi di recente nuovi stili di vita che prendono le distanze dal consumismo, denunciando anche le iniquità del capitalismo globale. Queste forme di "consumo responsabile" sono peraltro poliedriche: i boicottaggi organizzati contro quelle multinazionali che sfruttano il lavoro minorile nei paesi poveri; l'acquisto da parte di singoli cittadini dei prodotti del commercio equo e solidale; la limitazione e la razionalizzazione dei consumi da parte di gruppi e famiglie, che fanno acquisti in comune o che compilano i bilanci di giustizia. Il volume analizza queste ed altre pratiche innovative di consumo, esaminando le loro implicazioni sociali, politiche e culturali. Il libro è frutto di un prolungato lavoro di ricerca condotto nell'ambito dell'Iref: un'indagine campionaria sui comportamenti e le opinioni che i cittadini italiani manifestano nella sfera dei consumi; un'indagine qualitativa su un panel composito di circa trenta consumatori responsabili. Dalla ricerca emerge che il consumo responsabile si è ormai radicato nella società italiana, visto che una quota consistente di cittadini si cimenta con convinzione nella "spesa consapevole"; ma, forse, la novità principale va ricercata in quello zoccolo duro di "consumatori etici" che si sono già mobilitati per innescare un cambiamento profondo nella società globale.