Il primo libro delle Satire fu pubblicato nel 35 a.C, quando Ottaviano e Mecenate avevano già creato un circolo letterario a sostegno di un'azione politica insieme originale e attenta ai valori della tradizione. Il secondo uscì nel 30, con un garbato omaggio a colui che era diventato, ormai, il signore di Roma. Ma quella di Orazio non è una satira politica se non nel senso alto del termine: satira della polis, della vita civile ed etica nella capitale del mondo. È una satira che, muovendo dal salniger dei predecessori soprattutto Lucilio -, si arricchisce dell'urbanità e del garbo naturali di Orazio. Già con questa sua prima opera, egli, ancora giovane, raggiunse un vertice di equilibrato senso morale, di ironia e di stile che ne fece uno dei grandi educatori dell'Occidente.