La quercia - su cheru - è a guardia di questa civiltà montana. È un simbolo distintivo di Fonni e a Fonni è di casa. Maestosa, non è soltanto un componente d'arredo dei nostri boschi impenetrabili. Non si limita a offrire l'ombra nelle giornate soleggiate o ad essere riparo in quelle di pioggia. La si può considerare un elemento essenziale nel ciclo dell'esistenza comunitaria. Le sue radici si ancorano alla terra, impoverendola, e dai rami che sfiorano il cielo i frutti secchi e il fogliame precipitano al suolo per sfamarla e ingrassarla. Offre legna da ardere; travi per soffitti e tetti; ghiande per maiali e cinghiali; manufatti di falegnameria; ossigeno che facilita la respirazione e, perciò, la vita stessa. È emblema di forza, esattamente come il drago nelle antiche culture orientali o il leone nelle antiche culture subsahariane. Un'immagine felice per una raccolta degli alberi genealogici fonnesi. La sua capacità di sopravvivere nei secoli, la longevità che scavalca generazioni di donne e uomini, la rendono un testimone vivo del nostro passaggio.