[...] Avevo già intuito l'importanza di questa icona fin da quando ebbi il privilegio di essere nominato vescovo di questa Città straordinaria. Vivendo nei luoghi dell'evento della spogliazione, ne ho ricevuto uno stimolo continuo. Che cosa avrei fatto io, al posto del mio predecessore Guido, davanti a un caso come quello di Francesco? Interrogativo fatto per inquietare e stimolare. Nel mio libro "Complici dello Spirito" ne feci oggetto di meditazione. Da allora, in quella che prima si denominava, impropriamente, "Sala del Trono", e che ridenominai "Sala della Spogliazione", sono venuti tanti pellegrini. Ma dopo la visita del Papa, ho sentito che era giunto il momento di erigere un nuovo santuario, l'unico che ad Assisi ancora mancava: il Santuario della Spogliazione. [...]