Copiato nel '600 da una fonte forse del XII secolo, un codice conservato a Iglesias è l'unico testimone di un'antica liturgia cantata in onore di sant'Antioco. I testi liturgici con il supporto delle melodie scolpiscono le peripezie di Antioco. Il medico africano diviene schiavo, è condannato ai lavori forzati, trasforma il suo destino di morte in occasione di vita per i suoi compagni di sventura. A tutti rivolge una parola di conforto solidale, verso tutti si prodiga per curare le infermità del corpo, a tutti offre la possibilità di incontrare Cristo, il medico celeste in grado di accendere la speranza. La pubblicazione dell'opera, curata da Eun Ju Anastasia Kim, può contare sulle note storiche e musicologhe di Giacomo Baroffio e l'esecuzione dei cori Laus cordis di Sassari e Laus cordis di Ulsan (Corea) diretto da Sung Won Kim. Le voci soliste sono di Carolyn Moulen Janssen, Eun Ju Anastasia Kim e Giacomo Baroffio.