Sono tutte figlie di fiabe queste parole che si aggrappano ad un filo rosso, ad un cordone teso fra madri e martiri. Poesie e prose impolverate ed antiche, non edulcorate, che hanno sapore di ferro e latte, che non temono sangue e tabù perché tutto dominano grazie al potere del numinoso. Storie di donne e di bambine, di sentieri nel bosco e di strade nella città, di sole e di neve. Storie di creature immensamente umane che diventano, nel dolce balsamo dei lemmi declinati al femminile, dee. Dee del miele.