Con "Sangue di pesce", parte di una trilogia di volumi che si possono leggere in modo indipendente uno dall'altro, ci troviamo nella Boemia meridionale. La protagonista, Hana, torna dopo quindici anni all'estero nel suo villaggio mezzo allagato sulle rive della Moldava. Lì era cresciuta e aveva desiderato sposarsi, diventare insegnante. Ma tutto è andato diversamente. Ora si trova da sola nella piazza deserta del villaggio e comincia a guardare indietro, porre domande a se stessa e a coloro che un tempo significavano molto per lei. Sono gli anni Duemila e il villaggio è in una situazione completamente diversa da quando era partita. Ora qualcuno spinge perché il villaggio si spopoli, perché la comunità si sfaldi e lasci il posto a una centrale nucleare. "Sangue di pesce" è il canto di resistenza di un villaggio alle pressioni della modernità cieca, ma anche un'avvincente storia di amicizia tra tre persone, che il destino ha sparso per il mondo, e sul potere dell'amore e del perdono.