Da due decenni il movimento dell'Evidence-Based Medicine ha modificato sotto aspetti significativi il modo in cui si fa medicina, molte scelte pubbliche in campo sanitario, e la stessa immagine della scienza medica. L'elemento che ne ha caratterizzato il sorgere e ne spiega il successo è soprattutto l'accento posto sulla necessità di fondare la valutazione diagnostica e le decisioni terapeutiche sulle migliori risultanze disponibili a livello internazionale. Contemporaneamente all'importante avanzamento nella connessione tra ricerca e clinica che certamente l'EBM rappresenta, sono però emersi anche serie obiezioni di natura epistemologica. È la prima volta in assoluto che vengono uniti, in un fascicolo dedicato a questa tematica così rilevante, specialisti provenienti dal mondo medico ed esperti di vari campi delle scienze umane. I due curatori, epistemologi e metodologi della ricerca sociale, hanno infatti scelto di riunire alcune delle voci più significative a livello italiano in campo sia medico sia sociologico tra coloro che si occupano di evidence e medicina. Si tratta di voci che esprimono posizioni non preconcette, ma laicamente attente all'analisi dei punti di forza e di debolezza della proposta teoretica, e della sua attuazione pratica.