In questo volume si presentano tre figure di giuristi (Domenico Alfeno Vario, Giuseppe Maria Galanti, Luigi de' Medici) dalla personalità decisa e volitiva, dotati di un ingegno acuto e spesso troppo audace; uomini che parteciparono alla vita pubblica, mirando al progresso ed al benessere collettivo, dietro la spinta di impulsi razionali e coerenti, oltre che, ovviamente, di ambizioni soggettive. Un orizzonte molto variegato e non indenne dai fermenti rivoluzionari di fine Settecento fa da sfondo alle loro voci, che prendono corpo di volta in volta, disgiuntamente. Se ne delineano le fisionomie seguendo i rapporti rispettivamente instaurati con le istituzioni e con il potere centrale, osservando la cifra dell'adesione alle novità ed ai modelli provenienti d'Oltralpe, le proposte di riforma e le soluzioni giuridiche attuate.