ROSIE E GLI SCOIATTOLI DI ST. JAMES

Una storia scritta a quattro mani da una madre e da un figlio.

Simonetta Agnello Hornby è una scrittrice di romanzi di Palermo, che vive ormai da tempo a Londra, città in cui è ambientata la vicenda di Rosie. Ha scritto questo romanzo con suo figlio George: l'esigenza espressiva nasce quando ci si accorge che chi si ama non riesce a stare in piedi perchè colpito da una malattia che attacca i muscoli, costringendo alla sedia a rotelle. In questi terribili casi le storie, la narrazione, vengono in soccorso, perchè con la scrittura si aiuta a evadere da un mondo che ti tiene prigioniero nel tuo corpo.

Rosie è una bambina nata da papà siciliano e da madre giamaicana. I suoi nonni sono ovviamente lontani e i genitori sono entrambi autisti dei famosi pullman a due piani della capitale inglese. Visti i turni di lavoro, mamma e papà devono fare grandi sacrifici per stare con Rosie quando non è a scuola. Succede però talvolta che i turni talvolta si sovrappongano e allora uno dei due la porta con sè a lavoro...

Rosie ha nove anni e spesso, durante le vacanze, le capita di trascorrere il tempo sugli autobus rossi di Londra. I suoi genitori sono entrambi autisti e, quando i loro turni coincidono, non possono fare altro che portarla con loro per le strade della città. Nel giorno del referendum, i genitori portano Rosie al parco di St. James. La loro missione è trovare i famosi scoiattoli che lì hanno casa. Ma come mai non ve n'è traccia? E come mai, come le racconta il Custode del parco, i nidi sono vuoti e i pellicani si sono rifugiati sull'isola del lago? La grande avventura ha inizio proprio ai piedi di una grande quercia. Lì, un mondo segreto si rivela agli occhi di Rosie che si trova nel bel mezzo di una battaglia: volpi e ratti, originari del parco, vogliono scacciare una volta per tutte i nuovi arrivati per riappropriarsi delle loro terre, ma scoiattoli, pellicani e pappagalli sono pronti a resistere. Attraverso gli occhi di Rosie, viene da chiedersi: dov'è "casa" per ognuno di noi? Cosa significa appartenere a un paese o a una città, cosa significa essere "originari" di un luogo? Non veniamo tutti, in qualche modo, da un altrove? Forse allora, ciò che conta è come riusciamo a stare insieme, con le nostre differenze che ci portiamo dietro come una lumaca il suo guscio, eppure con il desiderio di condividere un paese, una città, un parco, un'amicizia. Età di lettura: da 9 anni.