La storia dell'architettura militare di Roma al tempo di Pio IX è cosa a dir poco sconosciuta. Il volume esamina le strutture di difesa della capitale dello Stato pontificio realizzate dal governo di Pio IX, dal momento del suo insediamento fino alla breccia di Porta Pia. La ricerca, grazie alla disamina dei documenti militari, in particolare quelli del fondo Ministero delle Armi dell'Archivio di Stato di Roma, ha delineato un quadro complementare alle opere già conosciute di questo pontificato (di carattere civile, sociale, artistico e infrastrutturale). Sullo sfondo del contesto storico e delle dinamiche socio-politiche che portarono all'Unità d'Italia, lo studio individua attori e opere, a livello architettonico, urbano e territoriale, realizzate nell'ambito dei piani di difesa dello Stato pontificio (elaborati dal governo e dai vari Ministri delle Armi Kalbermatten, Farina, de Mérode, Kanzler). In questo modo, il libro mette in luce gli aspetti e gli intenti militari che sottesero alla realizzazione non solo di mura e porte della città, di caserme e polveriere, di porti militari, fari e torri costiere, ma anche di tracciati viari urbani (che si innestarono sull'impianto sistino, promuovendo lo sviluppo della città verso il Viminale e l'Esquilino) e grandi vie di comunicazione a servizio della movimentazione delle truppe (ponti in ferro, ferrovie, telegrafo), per collegare la capitale con i confini dello Stato, da difendere e da raggiungere in caso di attacco e rivolte.