Robert Walser passò una giovinezza errabonda, vagando di città in città e di lavoro in lavoro, senza interrompere la sua ostinata attività letteraria, fino a quando, in seguito a gravi disturbi psichici, entrò in casa di cura, per rimanervi fino alla morte. Fu per natura ribelle a ogni rigida definizione e a qualsiasi catalogazione; seguì la naturale inclinazione ad abbracciare le infinite nuances di una realtà mobile, enigmatica e ambigua. Il presente saggio parte dalla necessità di riconsiderare globalmente la sua opera al fine di allontanarsi dai luoghi comuni della critica, dalle cristallizzazioni subite da parte di letture istituzionalizzanti. Ecco allora l'esigenza di leggere con nuovi occhi i diversi nuclei tematici, quali la natura silvestre, la molteplicità dell'io, la fantasticheria e il misticismo, al fine di penetrare i meandri degli scritti di Walser, i quali vanno a comporre un unico Ich-buch, libro dell'io, dalla struttura labirintica e fluttuante.