Qualche anno fa Papa Francesco ha consigliato la lettura de Il padrone del mondo, capolavoro di Robert Hugh Benson (1871-1914), favorendo così la riscoperta di un raffinato intellettuale inglese dei primi anni del Novecento e di un romanzo un tempo molto noto, oltre il quale, però, si cela una vasta produzione letteraria che spazia dai romanzi storici a quelli di carattere teologico e spirituale. Spaventato dall'apostasia e dalla secolarizzazione che vede avanzare nel mondo che lo circonda, che un umanitarismo privo di Dio avrebbe arrecato all'uomo e alla società. Lo studio presenta dunque, indagando il labile confine tra distopia e utopia, un'analisi del pensiero politico del sacerdote cattolico e della sua ostinata difesa dell'autonomia e della libertà dei singoli, soffermandosi su origini e contenuti dei principali scritti bensoniani e in particolare de Il padrone del mondo (1907) e de L'Alba di tutto (1911).