La "Rivolta" di Mario Falchetti non è solo sollevazione di lirismo (che indubbiamente c'è ed è pure composita) ma anche, e soprattutto, emozione collettiva di antinomia "morale". È la "libertà dell'essere" che a lui sta a cuore in queste pagine che lusingano la testa ed eccitano il cuore e che ridanno all'esercizio del leggere il ruolo di impegno civile che questo merita. Libertà dell'essere intesa non come sovranità di privilegio ma esattamente come "intorno", ovvero come spazio distante a noi più prossimo e proprio perciò necessario di continuo e incessante riguardo. Che è prudenza di tatto prima ancora che cura del creato. Raccolta di componimenti poetici di persona che sa la natura, la rispetta al di sopra di tutto, e che conosce l'arte giusta per raccontarla, semmai.