Le rime di Ludovico Ariosto sono una pagina affascinante della sua produzione letteraria. Non vengono pubblicate in vita dal poeta, ma sono rimaste a lungo sul suo scrittoio e intrecciano rapporti con l'Orlando furioso e con le Satire. Offrono il ritratto di un amante fedele, sospeso tra speranze e timori, in parte corrisposto da una donna che sa essere dura e benevola. Attraverso la mediazione dei classici e di Petrarca, nelle sue liriche Ariosto risemantizza esperienze di vita e d'amore. In questo volume si offre l'edizione delle rime contenute nel ms. Rossiano 639 della Biblioteca Apostolica Vaticana. Riscoperto tardivamente, il codice è l'unico testimone a raccogliere un corpus di quarantotto testi in una forma-canzoniere, che probabilmente lasciò insoddisfatto lo stesso poeta, che non la diffuse e la ripensò in seguito. Le rime sono qui corredate da un commento che illustra il profondo dialogo di Ariosto con Orazio, Ovidio e gli elegiaci, con Petrarca e con la lirica contemporanea, i rapporti con il poema maggiore, le soluzioni formali e i temi di una poesia che costituisce uno dei momenti più interessanti della lirica cinquecentesca.