"In un certo senso, anche se il libro parla molto di architettura, non si può definire a pieno titolo "un libro di architettura". Terragni e Cattaneo stessi, cui l'autore dedica la maggior mole delle sue speculazioni critiche, vengono fotografati in una dimensione che va "oltre l'architettura", una dimensione, per così dire, "filosofica", nella quale «filosofia vuol dire sempre desiderio di conoscenza»" (Ciliberti).