Forse il suo nome non vi è noto, ma sicuramente avete visto uno dei suoi film: perché nel cinema di Richard Linklater (come in quello di un altro "celebre ignoto", David Finchér) prima o poi si incappa. Magari attraverso le vicende di due amanti da feuilleton romantico, Ethan Hawke e Julie Delpy, che si incontrano su un treno Prima dell'alba e cambiano per sempre le loro vite. O passando per un finto insegnante un po' matto che insegna AC/DC e Led Zeppelin alla School of Rock. O ancora seguendo dodici anni di una famiglia in tempo reale, in Boyhood, uno dei più arditi esperimenti del cinema recente. Tutto questo e molto altro ancora è Richard Linklater: sperimentale, indipendente, filosofico, e anche amante dello sport, ribelle, americanissimo. La prima monografia italiana su questo straordinario regista texano traccia un percorso autoriale che unisce le apparenti contraddizioni della sua filmografia e sottolinea l'enorme importanza del suo lavoro per il cinema contemporaneo.