Un omaggio al padre della cucina italiana attraverso un dialogo immaginario tra Pellegrino Artusi e Marietta Sabatini, sua "fondamentale" cuoca e governante. Una pièce teatrale di Gianni Zagato, stimolato dal singolare (e sinodale) rapporto con la governante, cuoca fedele per trent'anni di casa Artusi a Firenze. L'ambientazione evocata è il Villino Puccioni, tra la ricca biblioteca di testi classici e l'ampia cucina dove ogni ricetta veniva sperimentata e ripetuta sino a raggiungere la perfezione: in tal luogo, oltre al creatore e alle sue due "ancelle" (Marietta e il forlimpopolese Francesco Ruffilli, anch'egli cuoco e factotum di casa Artusi), incuriosisce la presenza di Biancani e Sibillone, i suoi "migliori amici dalla candida pelle", una coppia di paciosi gatti cui l'autore dedicherà proprio la prima edizione de "La scienza in cucina". Il sodalizio tra Artusi e Marietta, che durò per quello che è stato definito il "ventennio artusiano", scandiva ogni santa giornata con metodica ripetitività, dalla spesa giusta il mattino presto al confronto paritetico nel decisivo momento degli assaggi, per decidere e capire se l'esperimento era riuscito o non andasse invece ripetuto.