Il 15 ottobre 1982, a Milano, si spegneva una delle voci più autentiche e autorevoli dell'Italia repubblicana: Riccardo Bauer. Una figura esemplare di patriota, antifascista della prima ora (e per questo condannato a vent'anni di prigionia tra carcere e confino), un vero padre della patria, educato al culto della res publica, temprato dal senso del dovere, modellato da un rigore morale inattaccabile. In occasione del quarantennale della scomparsa, attraverso una selezione di 150 lettere inedite, scelte nel suo sterminato epistolario (oltre tremila le lettere scritte da Bauer), viene delineato non solo il profilo di un personaggio fuori dal comune, ma soprattutto emerge lo scenario del nostro Paese attraverso tutto il '900, dal primo conflitto mondiale all'avvento di Mussolini, dagli anni duri della dittatura fascista alla Liberazione, dal boom economico, agli anni del terrorismo e della guerra fredda. C'è tutta l'Italia in questa corrispondenza, un'Italia che traspira attraverso i pensieri, le decisioni e i sentimenti di Bauer: c'è il sottufficiale in trincea che segue le sorti del conflitto; c'è il prigioniero politico inflessibile nelle sue scelte e c'è il politico...