Le città parlano, basta ascoltarne le voci, i suoni, i rumori. Ma le città comunicano anche tra loro, se le fai raccontare dagli scrittori. Quelli con la passione per il calcio, per esempio: hanno una lingua in comune, con cui dribblare le distanze e smarcarsi da confini e incomprensioni. Perché condividono una piccola ma preziosa prospettiva fatta di gioco e di parole, che parte da un rettangolo di prato con le porte e finisce chissà dove. Magari sul palco di un teatro, in mezzo agli studenti oppure tra le pagine di un libro. E oltre ancora. ""Roma-Tel Aviv: Letteratura Football Club" è una partita giocata prima al Maxxi, cinque racconti per parte, poi sul campo di Cinecittà, 11 contro 11. Nel mezzo, l'incontro con le ragazze e i ragazzi di una scuola media superiore del Prenestino, coinvolta per sensibilità e affinità, perché qualcosa rimanga e possa essere anche declinato al futuro. Oltre i gol e le letture, gli applausi e i sorrisi. Fino a questo libro, con le città che si parlano, Roma e Tel Aviv, usando la lingua del calcio". (Dalla premessa di Marco Mathieu).