"Alfio Ciabattini si è messo in testa di fare il Cammino di Santiago. Qualcuno, a cena con amici, gliene ha parlato. Insegna lettere nella scuola media. Quando comincia a pensare al Cammino è l'anno 2003, ha quarantanove anni e inizia a rimuginare sugli eventi che hanno lasciato il segno nella sua vita: la poliomielite, i Beatles, il '68. Nel giugno 2005 finalmente Alfio arriva a Saint Jean Pied de Port e inizia il Cammino. Cammina e rumina, nel suo cervello bolle qualsiasi cosa: la violenza, la guerra, la funzione mistificatrice del fascismo, l'anelito alla pace, l'anarchismo, la posizione eretta, la fisica moderna e la fisica lisergica, lo zapatismo, il jazz. Arrivato a Santiago viene risucchiato dall'Apocalisse, ma lo salva Bob Dylan. Negli ultimi cento chilometri si concentra sui demoni della propria generazione e vede il filo rosso che parte da Portella della Ginestra - 1947 e giunge al G8 di Genova del 2001.Alfio nel Cammino è accompagnato da Durito e, nell'ultima parte, anche da Pia, una farmacista catalana (e Durito chi è?... lo si scoprirà leggendo il libro)."