"Ho sempre ammirato la sua profonda umanità, la sua cultura, la sua eloquenza, la sua chiarezza, la sua capacità di comunicare, il suo animo di pacifico lottatore, la sua lucida pazienza. Ricordo la sua generosità verso i pazienti e i giovani colleghi, ai quali si è offerto - o che lo hanno scelto - non come un "magister" da copiare o imitare, ma come chi dona la sua esperienza e il suo sapere - come anche in questo Res loquens si mostrerà - sempre come possibilità discutibile, punti di incontro e di discussione, mai dogmatici. Le 'figure' della psichiatria e della psicoanalisi, l'epistemologia, la metapsicologia, i fondamenti filosofici (Zucchini se ne dice dilettante, ma in senso etimologico) del suo 'apparato figurale', le scorribande nella linguistica e nell'etimologia per finire col 'triangolo semeiotico', disegnano un percorso che si intuisce venire da lontano. L'ambizione dichiarata è quella di alleggerire 'la tirannia della pulsione' in favore di una metapsicologia più leggera (meno confondibile con alcuna teologia dell'ipse dixit) e collocata a stretto ridosso dell'esperienza clinica" (Dalla presentazione di Leandro Cutti). Con un saggio inedito sull'apparato figurale.