Si è spesso considerato Auguste Renoir come l'incarnazione degli ideali di felicità, amore e bellezza. In questo lavoro sperimentale, non privo di sfaccettature liriche, dialogiche, clownesche, l'Autore raccoglie alcune multiformi variazioni sul tema dell'umorismo in Renoir e a partire da Renoir. La pittura euforica e l'umorismo sono arti delle superfici e Renoir è talmente "umorista" da non smettere mai di divertirsi nel riposante esercizio di una pittura sognante. Svuotando le figure in quadratini di azzurro, strisce di giallo e gomitoli solari, il suo ardente pennello acquista la leggerezza scherzosa di un turacciolo nella corrente o quella di una farfalla che si lascia trasportare dal vento nel fremito ondulatorio di una luce diffusa. Sotto un certo profilo, Renoir non si accosta alla tela per divenire pittore, ma per divenire altro e cioè un operaio del Riso, il cui scrittore preferito è, non a caso e per sua stessa ammissione, François Rabelais...