Il Regolamento dei Regi Spedali di Santa Maria Nuova e di Bonifazio (Firenze, MDCCLXXXIX) è un testo prezioso mediante il quale è possibile ricostruire la storia della sanità fiorentina attraverso i secoli, con particolare attenzione per l'ordinamento che essa ricevette alla fine del Settecento a seguito dell'opera riformatrice del Granduca Pietro Leopoldo. Vi si trovano notizie sull'evoluzione degli studi medici, sull'organizzazione assistenziale dell'epoca, sui nuovi equilibri di potere raggiunti tra Chiesa e Granducato riguardo a una delle questioni più spinose dell'epoca, quella della gestione patrimoniale e assistenziale delle Opere pie. Il volume è testimonianza di una rivoluzionaria visione dei diritti individuali, da tutelare specialmente nel momento del bisogno e durante lo stato di ricovero, con la prescrizione di doveri anche per la massima autorità dello Spedale, il Commissario, il quale "interrogherà, e ascolterà in tempi vari i detti Malati, Convalescenti, ed altri addetti allo Spedale, per riconoscere come siano trattati, e con quale attenzione siano eseguite le rispettive cure, distribuzione di medicamenti, e vitto". Il Regolamento viene così a rappresentare un "pegno di beneficenza a pro di millecinquanta e più Individui quotidianamente e costantemente soccorsi, curati, o assistiti secondo l'esigenza delle rispettive circostanze".