La palude, la melma, il fango. E le rocce, verticali e inespugnabili. E l'acqua, simbolo di vita? ma anche di morte. E, quindi, di vita. Nella regione dei numeri, steppa immateriale e d'indefinito spazio, esiste una traccia del nostro passare? poi ci sono le parole, che misurano un tempo approssimato, lontano però da sentieri di rassicurante precisione. E quando le parole si fondono con gli orizzonti dei numeri nascono le visioni e i sogni. E i personaggi che appartengono alla mente e al cuore. Così, in lande inesplorate e vergini, si rincorrono e si sovrappongono le storie senza tempo dell'Io, ma anche di barbari dallo sguardo profondo assetati di vendetta, di personaggi bui e stantii come Riziere, Cannone e Pipacchio. L'Io continua a correre a perdifiato in un mondo dagli orizzonti illimitati, alla ricerca di miniere senza fondo, di cibo condiviso, di calore umano elemosinato, di numeri e parole che possano permettere ancora una volta che tra Eros e Thanatos s'intrometta quello che chiamiamo "il purgatorio della vita".