L'autore ha già affrontato in un suo precedente lavoro, sempre sotto un'ottica storico-giuridica, il tema della violenza sulle donne (Due processi per stupro in epoche lontane. La storia di Giselda e di Martia). Torna ora sull'argomento perché purtroppo la cronaca di ogni giorno ci fa capire che il pregiudizio secondo cui la donna abbia solo un ruolo subalterno e sussidiario è ancora profondamente radicato nella mente di molti. L'opinione unanime ritiene che si tratta di un "fenomeno culturale" e proprio per questo va combattuto con strumenti culturali che si riveleranno tanto più efficaci quanto più saranno accessibili a una platea la più ampia possibile. Questa nuova pubblicazione si sforza di far comprendere come nei secoli alcune personalità più illuminate abbiano cercato con una legislazione mirata di tutelare la dignità della donna e restituirle le qualità di persona e non di oggetto. Tuttavia, l'opera registra anche che in questo campo gli arretramenti sono purtroppo frequenti, sempre incombenti e tali da far riaffiorare una "mentalità patriarcale" sopita ma non spenta.