Rancore di Gianrico Carofiglio ci mostra una vecchia conoscenza che fugace era passata già tra le pagine dei libri.
Penelope Spada è una donna dal carattere forte, dalla ferrea disciplina, dalle abitudini non sempre sulla via della rettitudine e dall'infallibile intuito.
Un tempo Pubblico Ministero presso il tribunale di Milano, Penelope Spada ora lavora fuori dai circuiti tradizionali, da quando un vecchio caso le è valso la sospensione.
Però il suo intuito è tutt'ora noto, e Penelope Spada viene interpellata come investigatrice privata.
E' in questa veste che la donna acquisisce l'indagine al centro del romanzo Rancore di Gianrico Carofiglio, dove Penelope Spada deve indagare laddove non sembra essere stato commesso alcun omicidio.
Vittorio Leonardi, ricco medico in vista e notoriamente coinvolto nella massoneria, è morto qualche anno prima.
L'età avanzata, una moglie molto giovane sposata forse non per amore, e un infarto che se lo porta via rapidamente.
Nessun mistero apparente se non che la figlia di Leonardi è convinta che il padre non sia morto di morte naturale.
Penelope accetta l'incarico e indaga: prende appuntamenti, domanda ma soprattutto ascolta. Perché il suo talento è quello di sospendere il pre-giudizio, ascoltare e osservare.
In Rancore di Gianrico Carofiglio ritroviamo la cifra stilistica dell'autore, ovvero la capacità di indagare l'animo umano sapendolo restituire con rara finezza.
Recensione di Stefania C.
